venerdì 2 dicembre 2011

L'antica villa romana che ha bloccato i nuovi capannoni

L'antica villa romana che ha bloccato i nuovi capannoni
Antonio Passanese
Corriere Fiorentino 11/11/2011

Alt ai lavori nell'area industriale Mezzana-Perfetti Ricasoli
La soprintendenza: «Una bella scoperta»
Dopo duemila anni. Ritrovato il perimetro, in ottimo stato. Diventerà «sito archeologico»

SESTO — La terra l'ha custodita per duemila anni e i saggi preliminari del terreno l'hanno riportata alla luce in tutta la sua maestosità un paio di mesi fa. La scoperta di una villa rustica romana di età imperiale ha bloccato i lavori dei nuovi capannoni industriali, privati, in costruzione a Volpaia, e ha convinto la soprintendenza ai Beni archeologici della Toscana a porre l'intera area sotto vincolo e ad avviare l'iter per la «dichiarazione di importante sito archeologico». Il perimetro, riemerso in uno stato di conservazione ottimale, è ora sotto la lente d'ingrandimento degli studiosi fiorentini. Si tratta di strutture di fondazione, realizzate con pietre di piccola pezzatura, unite a secco a dividere alcuni ambienti — presumibilmente stalle o ripostigli — dalla residenza dei proprietari della fattoria. E non è escluso che la villa fosse dotata anche di una macina e di un frantoio, come testimonierebbe una base rettangolare rinvenuta in quella che potrebbe essere considerata una dependance. L'alzato doveva essere in materiale deperibile, pertanto molto difficile da conservare, soprattutto in un'area come quella di Sesto, a causa delle falde acquifere che ne caratterizzano il suolo. «Una bella scoperta, oltretutto ancora inedita — sottolinea soddisfatta la soprintendente Mariarosaria Barbera —Ci sono i presupposti affinché questo ritrovamento sia valorizzato e portato a conoscenza di tutti». Una zona, quella della Piana Fiorentina, ricca di reperti e di storia, che affonda le sue radici nell'Età del rame, tra il 2000 e il 1000 prima della nascita di Cristo e, con ogni probabilità, ancora più indietro nel tempo. L'economia della villa rustica era fondata sulla suddivisione del territorio in latifondi, e frazionata anche in appezzamenti più piccoli, non tutti a destinazione agricola, ma probabilmente adibiti alla coltivazione della canapa, nonché a terreni dedicati al pascolo del bestiame, a laghetti per la pesca e a cave di argilla per la produzione ceramica e laterizia. Duemila anni fa Volpaia era aperta campagna ed è possibile che questa fertile valle fosse intensamente popolata. Nel territorio di Sesto, fa sapere la Soprintendenza, è prassi abituale effettuare indagini archeologiche preliminari a lavori che prevedono modifiche sostanziali. «Dagli anni 80 — afferma Gabriella Poggesi, responsabile degli scavi di Volpaia — applichiamo un controllo capillare, in linea con le indicazioni della legge sull'archeologia preventiva varata dal ministero lo scorso anno». Anche nel caso della costruzione del nuovo asse stradale Mezzana-Perfetti Ricasoli, a due passi dai capannoni e dai reperti, sono stati eseguiti saggi stratigrafici lungo tutto il percorso realizzato, in collaborazione e con il sostegno economico della Provincia, responsabile dell'opera pubblica. Per quanto riguarda la villa rustica riaffiorata a Volpaia, gli archeologi stanno realizzando un intervento completo di conservazione, restauro e messa in sicurezza. «Questo — aggiunge Poggesi — consentirà di conservare le strutture e nello stesso tempo di portare avanti l'opera pubblica (la Mezzana-Perfetti Ricasoli, ndr) in progetto». La Provincia si addosserà l'onere di realizzare un'adeguata pubblicazione sul complesso: «Sui reperti abbiamo già iniziato lo studio e presto sarà disponibile un'adeguata diffusione di quanto portato alla luce, mediante pannelli e supporti multimediali».