martedì 18 gennaio 2011

Nella piscina di Diocleziano a due passi da piazza Esedra

Nella piscina di Diocleziano a due passi da piazza Esedra
DOMENICA, 16 GENNAIO 2011 LA REPUBBLICA - Roma

Gran restauro del complesso pubblico più imponente dell´antichità

Un finanziamento di 1 milione 700 mila euro e un anno di lavori

Poi la riapertura della colossale "natatio" chiusa da trent´anni

Erano le terme più grandiose di Roma, con i loro tredici ettari d´estensione, la magnificenza architettonica delle aule e un impianto all´avanguardia che poteva accogliere tremila persone contemporaneamente. Le Terme di Diocleziano, realizzate tra il 298 e il 306 d. C., con una storia di trasformazioni nel corso dei secoli, sono finalmente al centro di un restauro partito in questi giorni grazie all´intervento del commissario all´area archeologica centrale Roberto Cecchi.

Finanziati con 1,728 milioni di euro, i lavori consentiranno di riaprire, dopo una chiusura di oltre trent´anni, la Natatio, ossia la grande piscina scoperta con la sua spettacolare facciata di oltre venti metri, e le cosiddette Aule VIII (di 850 metri quadrati), e IX (690). Tutti ambienti vertiginosi dove riposano da decenni in un´atmosfera che sarebbe piaciuta agli artisti del Grand Tour, statue, sarcofagi e persino un contenitore di olle cinerarie, una sorta di loculo di famiglia, con tanto di nomi dei defunti incisi sulla fronte di travertino.
Spazi talmente giganteschi che nell´Aula IX, identificata con un "apodyterium" (spogliatoio) è stato allestito un laboratorio di restauro per ridare lustro a capitelli e architravi che saranno riposizionati sulle strutture murarie per evocarne l´originaria sontuosità. «I fondi commissariali sono stati provvidenziali - dichiara Rosanna Friggeri, direttrice delle Terme - Contiamo di finire i lavori entro luglio 2012 per restituire alcuni luoghi chiave al percorso di visita delle Terme. Con l´idea di aprire un nuovo accesso anche da piazza Esedra».
Cuore del progetto di restauro è appunto la Natatio, la più grande piscina dell´antichità, in origine di oltre 2500 metri quadrati, profonda un metro e mezzo e rivestita di lastre di marmo, che poteva contenere cinquemila metri cubi d´acqua. «Era urgente intervenire sulla facciata assai deteriorata», osserva la responsabile del restauro Marina Magnani. Che spiega anche come si tratti di un esemplare unico, ritratto da Palladio a Piranesi: la sua bellezza risiede nell´andamento mistilineo del prospetto, dove alterna esedre rettangolari e semicircolari. A impreziosirle, tre ordini di nicchie, incorniciate da colonnine sorrette da mensole scolpite e coronate da timpani. All´interno delle nicchie, un tempo ornate di statue, sono state ritrovate anche tracce di mosaico.
Tra i progetti anche quello di un sistema multimediale che ne restituisca la suggestione antica. Ma qui l´archeologia deve fare i conti col Rinascimento. Nel 1561 papa Pio IV ordinò la costruzione della basilica di Santa Maria degli Angeli sulla parte centrale delle terme, col progetto della certosa affidato all´anziano Michelangelo. Con un intervento commissariale di 600 mila euro si sta completando il restauro del cosiddetto chiostrino Ludovisi, attribuibile a Giacomo del Duca assistente di Michelangelo. Chiuso da sessant´anni svela oggi, a circa due mesi dalla fine dei lavori, la sua eleganza, con un giardino all´italiana decorato da roseti e aranceti e da un pozzo centrale. «Qui - annuncia Friggeri - porteremo le lastre di marmo incise con gli atti della confraternita dei Fratelli Arvali, reperti fondamentali degli albori della religione romana. Insieme, i pilastri dedicati alle cerimonie dei Ludi Seculares voluti da Augusto. Il tutto abbinato a statue di personalità e divinità». Le sale dell´attico che si apre sopra i portici saranno invece dedicate agli strumenti della vita quotidiana di Roma. Per l´allestimento servono altri 800 mila euro da finanziare e un anno di lavori.