venerdì 17 dicembre 2010

«Sito Unesco per le navi romane». La proposta degli Amici dei musei per attivare finanziamenti

«Sito Unesco per le navi romane». La proposta degli Amici dei musei per attivare finanziamenti
GIOVANNI PARLATO
DOMENICA, 05 DICEMBRE 2010 IL TIRRENO - Pisa

Il presidente Del Corso «Spetta alle istituzioni farsi portavoce»

Gli Amici dei musei d’Italia lanciano un appello-proposta alle istituzioni locali, università comprese, affinché si facciano portavoce presso il governo del riconoscimento degli scavi delle antiche navi scoperte a Pisa come sito dell’Unesco.
L’idea è di Mauro Del Corso, presidente nazionale e pisano, dell’associazione degli Amici dei musei. Lo sfogo del direttore del cantiere delle navi romane, Andrea Camilli, («da mesi non riceviamo un solo euro di finanziamento») ha trovato nell’appassionato studioso quella sensibilità per rilanciare il problema, non sotto la veste d’una provocazione ma di una «proposta che non credo sia una chimera», sottolinea Del Corso il quale vede nella poca visibilità degli scavi archeologici il punto debole. «Domandiamoci perché di Pompei ha parlato il mondo e del cantiere pisano non ne parla nessuno», riflette il presidente il quale, da pisano, è soddisfatto che il sito archeologico faccia da richiamo verso esperti che si mettono in coda da mezzo mondo per capire il valore scientifico della scoperta, ma Del Corso sa bene che ci vuole ben altro per rilanciare l’immagine e fare catapultare a Pisa l’attenzione del governo e dei mass-media.
«I sacrifici del direttore Camilli e di tutto il personale - commenta Mauro Del Corso - sono innegabili, ma non si può andare avanti così. Credo che siamo di fronte ad una scoperta che per qualità e quantità abbia una sua unicità e un enorme valore scientifico. Su queste basi, noi chiediamo che lo scavo sia riconosciuto come sito Unesco. Siamo di fronte ad una Pompei del sommerso marino che si trova sulla terra ferma. In questo modo, si potrebbe ottenere quella visibilità fondamentale, ma si potrebbero anche attivare le risorse economiche necessarie poiché, con i tagli del governo ai beni culturali, da soli non ce la potremmo mai fare».
Da qualche anno, l’Unesco ha abbinato al mantenimento del sito anche la presentazione di un piano di gestione economica. Per esempio, tutti sanno che piazza dei Miracoli è un sito Unesco e la Primaziale elabora periodicamente un piano di gestione economico per la manutenzione di tutta l’area.
Mauro Del Corso nel riconoscimento di sito Unesco vede una leva che possa porre lo scavo non più solo all’attenzione degli esperti, ma all’attenzione di tutto il mondo in modo da uscire da quell’isolamento mediatico in cui ora si trova. «Alle comunità scientifiche - spiega il presidente nazionale dell’Associazione degli amici dei musei - spetta il compito di redigere un piano che supporti la richiesta di riconoscimento. E in questo non va dimenticato che siamo di fronte ad una nuova tecnica quale il restauro del legno bagnato. Inoltre, quale naturale completamento dello scavo c’è il museo degli Arsenali Medicei. Mentre alle istituzioni locali spetta il compito di proporre il sito ai ministeri dei beni culturali, ma anche al ministero del turismo».
Lo studioso pisano ricorda anche che - come per gli Uffizi di Firenze e il centro urbano di Venezia - intorno al sito delle navi romane si potrebbe raccogliere un comitato internazionale di sponsor in modo da raccogliere ancora più attenzione e risorse.
Infine, Mauro Del Corso ricorda, in modo quanto polemico quanto costruttivo: «C’è mai stato un eurodeputato che ha portato il caso delle navi all’attenzione di Bruxelles?».