mercoledì 14 ottobre 2009

Tarquinio Prisco. Ecco la tomba degli antenati etruschi del re di Roma

La Repubblica 14.10.09
Tarquinio Prisco. Ecco la tomba degli antenati etruschi del re di Roma
di Orazio La Rocca

Ritrovato a Tarquinia un grande complesso funerario che apparteneva ad una famiglia regale romana A questa era legato anche il padre del sovrano, un ricco mercante che sarebbe stato sepolto in questa zona
"Questo sepolcro si è rivelato come la più grande struttura a tumulo finora nota in queste zone"

ROMA. Scoperta a Tarquinia la più grande tomba etrusca a tumulo risalente al settimo secolo avanti Cristo. Un complesso sepolcrale di epoca preromana, per tratti, caratteri e stili architettonici, appartenente ad una importante famiglia regale alla quale, secondo i responsabili degli scavi archeologici, molto probabilmente era legato anche uno dei sette re di Roma, Tarquinio Prisco. Ma a rendere ancora più originale questo nuovo sito funerario etrusco è la sorprendente somiglianza che è emersa tra la struttura tombale tarquinense e altre tombe reali caratterizzate da influssi stilistici orientali rinvenute nell´isola di Cipro e, persino, in Bulgaria, nell´antica Tracia, tutte databili intorno all´ottavo-settimo secolo a. C.
L´annuncio è stato dato nel corso del convegno internazionale di etruscologia di Tarquinia, «Confronto tra mondo etrusco e mondo tracio: storia, arte, archeologia», coordinato dalla scrittrice Anna Maria Turi. Presenti, tra gli altri, il massimo esperto di etruscologia, Mario Torelli, docente dell´università di Perugia, la professoressa Julia Valeva dell´Accademia delle Scienze bulgara, il professor Alessandro Mandolesi, dell´Università di Torino ed un nutrito gruppo di archeologi e studiosi provenienti da diverse università europee. E´ stato proprio Mandolesi a rivelare le ultime novità degli scavi di Tarquinia nella veste di responsabile dei lavori alla Doganaccia, l´area ha spiegato dove «è stato individuato un sepolcreto antichissimo appartenente ai principi o re di Tarquinia del settimo secolo a. C». Vale a dire proprio l´epoca in cui, «le antiche fonti citano la presenza a Tarquinia di importanti personaggi stranieri, tra cui il padre di Tarquinio Prisco, un ricco mercante greco, Demorato di Corinto che sposò una nobile del posto», che non è da escludere ebbe sepoltura con la famiglia proprio nel sepolcreto reale della Doganaccia. E forse proprio per questo nell´area ci sono 2 grandi complessi funerari denominati «Tumulo del Re» e «Tumulo della Regina». Il primo complesso, quello del Re, fu riportato alla luce con gli scavi del 1928. Quello della Regina è attualmente al vaglio degli scavi dell´Università di Torino e della Sovrintendenza per i Beni archeologici dell´Etruria Meridionale. «Questo sepolcro a detta di Mandolesi si è rivelato come la più grande struttura a tumulo di Tarquinia finora nota». La monumentale tomba ha conservato «nella parte anteriore un largo accesso per le celebrazioni e gli spettacoli in omaggio al nobile defunto». Gli scavi è stato rivelato al convegno internazionale di Tarquinia hanno riportato alla luce una imponente struttura architettonica del diametro di circa 40 metri, certamente appartenuta «a un personaggio di spicco all´interno della comunità tarquinense, di rango aristocratico e di ruolo probabilmente regale, vicino alla figura dei re etruschi, detti lucumoni». Lo stile architettonico del sepolcro richiama «sorprendentemente la necropoli regale di Salamina, sull´isola di Cipro, dove assicura Mandolesi sono presenti tombe con ricchissimi arredi funebri confrontabili direttamente con quelle di Tarquinia». Ma vicino al grande Tumulo della Regina è stata scoperta anche una rarissima tomba a doppia camera che, a parere degli archeologi, era destinata ad ospitare coppie di persone imparentate con il principe o il re (lucumone) sepolto nella necropoli etrusca. Altro importante indizio che avvalorerebbe la suggestiva ipotesi che l´area sepolcrale abbia ospitato anche gli antenati del re Tarquinio Prisco. «Ma le indagini e le ricerche continuano», puntualizza l´etruscologo Mandolesi.