sabato 31 ottobre 2009

Palatino, apre la terrazza sul Colosseo con la sala girevole di Nerone


Palatino, apre la terrazza sul Colosseo con la sala girevole di Nerone
CECILIA GENTILE
26 OTTOBRE 2009, la Repubblica - ROMA

Una passeggiata in mezzo ai campi e all´improvviso tutto il Colosseo da una prospettiva inedita, finora preclusa ai romani. Ma anche il podio del Tempio di Eliogabalo e gli archi rampanti della sala da pranzo girevole di Nerone, strabiliante recente scoperta archeologica.
Apre oggi al pubblico la "Vigna Barberini", una terrazza artificiale nell´angolo nord-orientale del Palatino, lato Arco di Tito, dal XVII secolo possedimento agricolo dei Barberini e negli ultimi vent´anni interessata ad una profonda campagna di scavi.
L´area viene restituita alla città dopo 40 giorni di lavori finanziati con 90 mila euro, che hanno portato al consolidamento di un muro pericolante e alla realizzazione di un nuovo percorso archeologico. «Siamo qui a festeggiare i tempi brevi dell´intervento - dice il soprintendente archeologico di Roma Angelo Bottini - grazie alla struttura commissariale che ha accelerato le operazioni».
«Abbiamo lavorato in totale concertazione con la Soprintendenza», assicura Roberto Cecchi, commissario per le aree archeologiche di Roma e Ostia Antica. E Francesco Giro, sottosegretario ai Beni culturali: «Il commissariamento funziona. Alla scadenza con l´anno solare, verrà prorogato di alcuni mesi se non di un anno. Poi torneremo alla gestione ordinaria».
«La visita dell´area non comporterà prenotazione, né aumento di biglietto», spiega Maria Antonietta Tomei, direttrice del Palatino. «Al termine di una campagna di scavi durata dal 1985 al 1997 in collaborazione con l´Ecole Française di Roma - riprende l´archeologa - la Soprintendenza ha deciso di reinterrare i reperti, non solo per problemi di manutenzione ma soprattutto per mantenere l´aspetto campestre della Vigna». Le attrazioni principali della terrazza, 110 metri per 150, sono il podio del tempio di Eliogabalo e la sala da pranzo girevole di Nerone, quella che Svetonio, nella Vita dei Cesari chiama "coenatio rotunda".