domenica 25 ottobre 2009

Largo Argentina svela templi, altari e gradini

Largo Argentina svela templi, altari e gradini. Cutrufo: risorsa da incentivare con infrastrutture adeguate
GIOVANNI MANFRONI
IL MESSAGGERO – 20 ottobre 2009

Tour nelle antiche meraviglie riemerse durante gli scavi, fra due anni aperti al pubblico.

Una passeggiata nella storia, nella Roma pre-imperiale, tra i reperti di una città che riemerge dalla terra. Una città a strati dove, scendendo, si scoprono tesori nascosti, E' il caso di largo Argentina, uno dei tanti cuori pulsanti di Roma, dove ieri una folta delegazione di giornalisti provenienti da tutto il mondo e di tour operator internazionali ha avuto la possibilità unica di vedere e camminare nella storia. Una giornata vissuta grazie alla prima edizione della Borsa Internazionale della Locations con l'obiettivo di creare un momento di confronto tra i professionisti del settore audiovisivo grazie al Cineturismo, e che proseguirà con altri viaggi nel passato tra i percorsi segreti di una Roma che non finisce mai di emozionare. Così, ecco che appaiono in tutta la loro bellezza i resti dei quattro templi che ad oggi romani e turisti possono solo ammirare dall'alto affacciandosi da largo Argentina. Quattro templi che vengono chiamati con le prime quattro lettere dell'alfabeto perché ancora non è chiaro agli studiosi a quali divinità fossero stati dedicati (sul B sembrano orientarsi sulla Dea Fortuna), costruiti tra il IV e il II secolo e di cui oggi non ci sarebbe memoria se all' epoca Mussolini non fosse stato distolto dall'idea di edificare su quei luoghi. Da quattro anni, ad opera della Sovrintendenza ai Beni culturali del Comune di Roma, è in corso un progetto di studio e restauro per riportare alla luce quei luoghi: «Vanno visti e respirati dice Marina Mattei, responsabile degli scavi e tra circa due anni verranno in parte riaperti al pubblico». Come l'altare del Tempio A, a cui si arriva dopo essere scesi al primo livello di stratificazione: «Sembra di stare in un film di Indiana Jones dice scherzando ai visitatori Roberto Giacobbo, conduttore di Vojager, che li accompagnava durante il viaggio nella storia ma è tutto vero». La base dell'altare è perfettamente conservata perché si è creata una specie di camera d'aria nel terreno che ha fatto da protezione. L'altare, incredibilmente, è come se avesse vissuto sotto una campana di vetro per poi riemergere in tutto il suo splendore. Potere della storia. Visibili anche i primi gradini in tufo che portavano ai templi e una pavimentazione del secondo livello anche questa in tufo. Si cammina nel tempo, indietro di circa 2300 anni. Più si scende, più si entra nel passato. E l'emozione cresce quando all'esterno si passa dove, alcuni studiosi dicono sia stato ucciso Cesare, alle spalle delle Colonne del Tempio della Dea Fortuna dove fu fatto costruire un Vespasiano (sono visibili i resti) per evitare che qualcuno portasse fiori sulla tomba dell'imperatore. E' storia, a Roma è nell'aria: «Dobbiamo far conoscere a tutti questi luoghi di Roma spiega il vicesindaco Mauro Cutrufo non solo quelli del centro storico, dobbiamo portare i turisti anche fuori perché il patrimonio è enorme. Aumentiamo l'offerta, aumentiamo le infrastrutture e aumenteranno gli arrivi prosegue è un'equazione semplice. Se vogliamo che i turisti crescano e passino più tempo nella nostra splendida città dobbiamo dar loro un qualcosa in più fatto di storia ma anche di intrattenimento e servizi». L'ultimo regalo di Roma è un altare in peperino e tufo davanti al tempio C (angolo Botteghe Oscure): è integro e l'iscrizione ne testimonia il rifacimento intorno al 179 a.C. Quando l'area sarà restituita al pubblico tornerà a vivere insieme a tutte le altre bellezze.