martedì 31 marzo 2009

Le metamorfosi di Lucca, città romana

Le metamorfosi di Lucca, città romana
MARTEDÌ, 31 MARZO 2009 IL TIRRENO - Lucca

Domani illustrazione dei reperti trovati ristrutturando la fondazione Banca del Monte

Viene presentato domani alle 17, nell’auditorium di piazza San Martino 7, “Lucca: le metamorfosi di una città romana” il volume della Fondazione Banca del Monte di Lucca sugli scavi emersi durante i lavori alla nuova sede.

Gi scavi archeologici di via del Molinetto, e con essi lo spaccato di due millenni di storia della città, sono stati raccolti in questo volume a cura dell’archeologo Giulio Ciampoltrini con i contributi di Michelangelo Zecchini e Alessandro Giannoni e la presentazione di Paolo Mencacci.

I reperti descritti sono emersi durante i lavori di ristrutturazione dell’edificio che ospiterà anche gli uffici della Fondazione. Il libro (edizioni “I segni dell’Auser”) è realizzato dalla Fondazione Banca del Monte con la soprintendenza per i beni archeologici della Toscana e sarà presentato dall’avvocato Alberto Del Carlo, presidente della fondazione, dal vicepresidente professor Mencacci e dagli autori.
«Quando, nella primavera del 2006, la fondazione fu informata degli importanti ritrovamenti archeologici emersi durante i lavori di ristrutturazione della nuova sede in via del Molinetto - spiega l’avvocato Del Carlo - si attivò subito per sostenere il proseguimento delle ricerche che oggi rivivono in un libro fondamentale per il progresso degli studi sulla antica storia della città». «Grazie alla disponibilità della Fondazione Banca del Monte di Lucca - aggiunge Giulio Ciampoltrini - lo scavo di via del Molinetto può godere, tempestivamente, di una minuziosa edizione che permetterà, anche attraverso il ricco apparato illustrativo, di entrare nel cantiere dell’archeologo, di apprezzarne il metodo e di valutarne i risultati». Il volume offre dati importanti per cogliere un tratto di quei mutevoli paesaggi urbani di Lucca romana che dagli anni ’80 l’archeologia di tutela sta ricomponendo. «Il pubblico di Lucca e non solo - prosegue Ciampoltrini - che si attende dall’archeologo, oltre alle opere erudite destinate all’Accademia, anche narrazioni capaci di guidarlo a riconoscere nel presente i segni del passato, troverà una guida ad una città mutevole e sorprendente, con una veste assai diversa, in alcuni momenti della sua complessa parabola, da quella canonica che monumenti e grandi aree di scavo attribuiscono alla città romana; ma è una città sempre vitale che, nella duttilità delle forme che di tempo in tempo assume, si adegua al ruolo che nella regione, o nell’Italia, è chiamata a svolgere, e alle profonde trasformazioni della società che la popola».