venerdì 10 ottobre 2008

Pincio, quando comincia il rilancio?

Pincio, quando comincia il rilancio?
Adele Cambria
l'Unità (Roma) 09/10/2008

L`INVITO al thanksgiving day di Italia Nostra "per la salvezza dei Pincio" dà appuntamento stasera alle 18 al Convento degli Agostiniani di Santa Maria del Popolo. Dove, ricorda Carlo Ripa
di Meana, presidente della Sezione Romana dell`Associazione,
"Giuseppe Valadier presentò il progetto e il modello della piazza al Cardinale Ercole Consalvi, Segretario di Stato, che l`approvò". Alle 19.30 è atteso anche il Sindaco. Roma, all`epoca, era ancora la Capitale dello Stato Pontificio, ma nel
1901 una delle prime leggi del nuovo Stato italiano ad avere come obiettivo la tutela - e ove necessario l`acquisizione - di
quelli che oggi si definiscono beni culturali artistici architettonici e ambientali, acquisiva appunto allo Stato l`intero complesso di Villa Borghese. II cd. Casino nobile - l`attuale Galleria Borghese - diventò Museo dello Stato, mentre il parco con tutti gli edifici minori, le fontane e gli arredi, fu destinato al Comune di Roma: che doveva però impegnarsi a
mantenerne il carattere pubblico, a restituire al complesso "il
pristino splendore", e a collegare la Villa col Pincio. Alla ricerca del "pristino splendore" ho fatto l`altroleri una passeggiata propedeutica all`appuntamento di oggi patrocinato da
Italia Nostra. (Che nel suo invito richiede ai partecipanti di
"proporre iniziative per la tutela del Pincio e di Villa Borghese").
Siamo partiti dal bar Canova, il fotografo Stefano Montesi ed io, salendo su per le rampe del Valadier fino al belvedere.
L`idea era di scoprire se qualcosa era cambiato, da quel
giorno di Ferragosto in cui vidi una ciabatta di plastica infradito appesa al braccio neoclassico di una statua... E poi le transenne, dei materiali più vari, lungo il viale Gabriele D`Annunzio, l`immondizia nei boschetti desertificati dall`incuria, le fontane mute... Le ciabatte non ci sono più, l`emiciclo vanvitelliano sembra in qualche modo ripulito, i guasti "antichi", non certo addebitabili al progetto parking - cominciano a vedersi nella cornice sgretolata e quasi marcita
del bell`altorilievo marmoreo, con flessuose figure neoclassiche
- la Fama tra i Geni alati dell`Industria e del Commercio che già preannunciano il liberty.
POI, AGGIRATA la fontana muta, una vasca romana di peperino, attorno alla quale, come fosse una rotatoria, si sarebbe incanalato il traffico del parcheggio, in salita e in discesa, ci arrampichiamo fino alla meravigliosa loggia coperta vanvitelliana con fontane ridotte a gracili zampilli e affreschi al 90% cancellati dall`umidità.
Un volenteroso operatore ecologico spazza una rampa, sono
scomparse le caotiche transenne lungo il viale,il piazzale
Napoleone I" è ancora ingabbiato dalle paratie verdi che
rinserrano il cantiere, ovviamente ripulite dalle scritte
anti-parking. Il luogo è dominio di un piccolissimo commercio
di souvenús accudito da giovani immigrati, così come il furgoncino-bar. L` archeologa Maria Antonietta Tomei,che ha seguito per la Soprintendenza di Stato gli scavi, mi dice che domani vi sarà qui una riunione per provvedere a ricoprire i reperti, in vista della cattiva stagione.
"Tutto è stato schedato e fotografato ", spiega. E aggiunge:"Non tocca alla Soprintendenza decidere, ma ora si può restaurare il piazzale...." E` d`accordo anche l`Assessore alla Cultura Umberto
Croppi,che parteciperà al sopralluogo di domani."L`orientamento
del Campidoglio va nel senso di ripristinare il giardino del Pincio, secondo i disegni originari." "Con i soldi di chi?` «Con i soldi del Comune." "Beh,ora ne avete tanti..." (Segue prevedibile battuta sui debiti). L`emendamento al disegno di legge del federalismo fiscale, approvato il 3 ottobre scorso dal Consiglio dei Ministri, attribuisce al nuovo Ente di Roma Capitale competenze anche in tema di Beni Culturali e Paesaggistici. Cosa che allarma il Consigliere della Sezione romana di Italia Nostra, Andrea Costa. Che in un comunicato trasmesso ai media ironizza: "Un`Italia `decollata`lascia la tutela dei suoi Beni siti in Roma in mano a un nuovo Podestà, oggi di destra, domani di sinistra, oggi l`Alemanno, domani il Franzese...".