giovedì 23 ottobre 2008

L’approvvigionamento idrico



L’approvvigionamento idrico di Roma era dato inizialmente dai pozzi, costruiti fino da età arcaica, dalle cisterne che raccoglievano acqua piovana e da qualche sorgente. Appio Claudio, il censore, alla fine del IV secolo, risolse il problema costruendo il primo acquedotto, cui ne successero numerosi altri che fecero di Roma una città ricchissima di acque. Nonostante le diversità tecniche che i vari acquedotti presentavano, il principio informativo è sempre lo stesso: le acque, prelevate da una sorgente, vengono convogliate in cunicoli sotterranei, dove il terreno è accidentato, in cunicoli sopraelevati su archi dove il terreno è pianeggiante e dove vi è da superare un avvallamento. Alle porte della città si trovava il castello distributore, che provvedeva ai vari quartieri, mentre in ciascun quartiere le condutture di piombo provvedevano a distribuire l’acqua a/le fontane pubbliche e agli edifici privati.
Un elegante monumento architettonico che ancora resiste ai tempi è l’acquedotto di Nimes in Provenza, costruito da Agrippa verso la fine del I secolo a. C. Esso attraversava il fiume con due ordini di arcate, delle quali la prima fungeva anche da ponte e la seconda sosteneva una serie di arcatelle che a loro volta sostenevano il condotto dell’acqua