sabato 25 ottobre 2008

113-101 - GUERRA CONTRO I CIMBRI E I TEUTONI

113-101 - GUERRA CONTRO I CIMBRI E I TEUTONI

Il 113 segna la disfatta di Cneo Papirio Carbone contro i Cimbri, i Teutoni e gli Ambroni a Noreia in Carinzia. M. Giunio Silano, nel 109, è sconfitto al confine settentrionale della Gallia Narbonense; L. Cassio Longino è sconfitto ad Agen (Media Garonna) nel 107 contro i Tigurini; M. Aurelio Scauro è battuto nel 105 a Vienna (in Gallia) e C. Servilio Cepione, pure nel 105, è vinto ad Arausio (Orange).
Ritorna a Roma il terrore gallico. Quelle stirpi germaniche sono reputate celtiche. Mario, creato console cinque volte dal 104 al 100, attua una riforma dell’esercito suddividendo la legione, che ora è di 5-6000 uomini, in 10 coorti di 6 centurie o 3 manipoli; l’armamento diventa uniforme con i pila; la cavalleria continua ad essere composta soltanto di alleati. Alla leva dei cittadini si sostituisce, a causa della lunga durata delle guerre, un esercito professionale di unità autonome (legioni la cui forza è stabilita dal Comandante in capo: essa sarà poi, con Cesare, di 3600-4200 uomini) costituite con l’arruolamento di cittadini senza patrimonio. Soltanto ora il proletariato è chiamato a prestar servizio militare. Questi soldati, che restano lungamente sotto le armi, dipendono dal loro Comandante, gli sono totalmente devoti, ma aspettano da lui una sistemazione al termine della ferma (che è di 16 anni, come, del resto, nell’esercito cittadino). La sistemazione si attua mediante la distribuzione di terre e con la occupazione di colonie. Viene così soddisfatta l’aspirazione del proletariato ad un’assegnazione di terre, quando ne acquisti il diritto con la volontaria prestazione del servizio militare.
I Cimbri vanno intanto in Spagna e poi nel Belgio (dove lasciano degli Aduatuci).
Il 102 vede la vittoria di Mario sui Teutoni, Ambroni, Arudi, Ingeni, presso Aquae Sextiae (Aix-en-Provence) e sui Cimbri presso Vercelli, a settentrione dell’alto Po. I Tigurini rimangono nell’Elvezia occidentale.