giovedì 19 giugno 2008

SANNIO : teatro romano, che abbandono!!

SANNIO : teatro romano, che abbandono!!
IL SANNIO 18 GIUGNO 2008

L’unica cosa che sembra rimasta pulita e ben tenuta al Teatro Romano sono i biglietti del ministero per i Beni Culturali staccati all’ingresso: Per il resto, tutto versa in uno stato di totale abbandono che può essere solo definito pietoso e vergognoso...

L’unica cosa che sembra rimasta pulita e ben tenuta al Teatro Romano sono i biglietti del ministero per i Beni Culturali staccati all’ingresso: Per il resto, tutto versa in uno stato di totale abbandono che può essere solo definito pietoso e vergognoso. Non servono tanti aggettivi per descrivere quello che le foto in questa pagina già testimoniano in maniera chiara ed inequivocabile. Il tour parte dal cancello d’ingresso, semiaperto; al di là, il degrado salta subito agli occhi, a cominciare dalla grande targa “Soprindentenze alle Antichità e Monumenti” che è completamente coperta dai rovi. Pochi passi e si arriva dinanzi ad una transenna con un ‘cartello’ che indica la biglietteria. La struttura che ospita gli uffici dei venti e più custodi è ormai a pezzi: due finestre hanno le tapparelle divelte, una delle quali, quella che più o meno funziona, è bloccata dalla ruggine ed è assicurata da un’asse di legno che la tiene aperta parzialmente.
Ecco l’impiegato che stacca un biglietto nuovo di zecca e, poi, incuriosito, inizia a fare domande. Capisce che di fronte non ha l’ennesimo turista, magari amareggiato ed incredulo perchè ha già avuto modo di osservare lo ‘spettacolo’, ma un cronista. A quel punto si ‘spoglia’ della veste lavorativa e si ‘trasforma’ in un fiume in piena. “Noi – si sfoga - siamo costretti a lavorare in questo stato non degno di un monumento importante come il Teatro Romano. Da mesi nessuno viene a pulire, e quello che vede (con una mano punta in direzione della vegetazione che la fa da padrona della zona) è il risultato”. Il custode spiega che solo una volta all’anno, in occasione della rassegna Città Spettacolo, “viene fatta un po’ di manutenzione, per il resto...”. Camminando lungo il viale, l’unica cosa che colpisce sono le parti delle colonne romane fissate a terra da ‘corde’ di spine ed erbacce che le incatenano. Sul selciato sono stati gettati due mosaici, al al pari di altre sculture. Più avanti la scena non cambia: per salire in cima ai gradini del teatro, bisogna schivare lucertole, api ed arbusti. Quello è un punto di osservazione privilegiato, permette di osservare dall’alto l’incuria ed il degrado, fatto di rampicanti che ‘abbracciano’ tutto e fanno da sfondo alla meravigliosa struttura voluta dall’imperatore Adriano e completata da Caracalla, che tra il 200 ed il 210 d.C. ne ordinò l’ampliamento. Oggi, invece, basterebbe ‘ordinare’ semplicemente una sporadica pulizia per evitare di far diventare quel luogo così bello e misterioso un pezzo di storia di cui essere giustamente orgogliosi. Evitando così che i turisti, uscendo dal Teatro, abbiano l’espressione che quel custode conosce a menadito. Fatta di dubbi e di una semplice domanda: “Possibile che nessuno se ne occupi?”.
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