domenica 11 maggio 2008

La tecnologia informatica rende possibile un maxirestauro nelle Grotte Vaticane

La tecnologia informatica rende possibile un maxirestauro nelle Grotte Vaticane
SAVINA MARIA CONFALONI
La Repubblica - Affari & Finanza 30/10/2006

Indagini sofisticate sulle situazioni microclimatiche della necropoli vaticana, e studi microbiologici per individuare le ‘aggressioni’ alle opere, il tutto condotto con le più avanzate tecnologie multimediali e informatiche, hanno consentito gli interventi di restauro nei Mausolei dei Valeri, dei Matucci e degli Egizi nell’area dei Musei Vaticani. L'azione di risanamento, sostenuta dalla Fondazione Pro Musica e Arte Sacra, è stata effettuata sotto il pavimento delle Grotte Vaticane in corrispondenza della navata centrale della Basilica, dove furono rinvenute la tomba del Principe degli Apostoli e ventidue edifici sepolcrali con decorazioni pittoriche del II e III secolo avanti Cristo. Sono state utilizzate tecniche di restauro specifiche per situazioni microclimatiche difficili ed estremamente delicate. Prelievi biologici e campioni d'aria in terreni di coltura in laboratorio e testati con prodotti appositamente studiati.
Nell'ambito del programma avviato dalla Fabbrica di San Pietro per la conservazione della Necropoli Vaticana, in tre mesi è stata recuperata all'interno del Mausoleo dei Valeri un'erma in stucco romano con crepe e disgregazioni nei suoi elementi costitutivi. I diversi pezzi che costituivano l'erma, sono stati uno alla volta meticolosamente consolidati e poi riassemblati e saldamente ancorati attorno ad un'anima di vetroresina. I restauratori sono intervenuti per la rimozione dei sali presenti sulle superfici pittoriche dovuti a fenomeni di evaporazione. Nei Mausolei degli Egizi e dei Matucci sono state asportate dagli affreschi delle salificazioni che fuoriuscivano dai terrapieni sottostanti le pitture murali, e che, nel tempo, avrebbero alterato i pigmenti e compromesso la stabilità delle superfici cromatiche. «Per individuare i materiali che fossero compatibili con i valori termoigrometrici del sito, sono state necessarie ricerche molto accurate», spiega Pietro Zander archeologo dell'Officina di San Pietro. «Prima di intervenire ci si è concentrati su indagini diagnostiche ed esami clinici particolari che nel caso della necropoli riguardano condizioni di temperatura e umidità che qualora fossero bassi causerebbero degrado per l'evaporazione dell'acqua: più alta l'umidità, minori i danni. Un sistema informatizzato controlla l'equilibrio costante all'interno del sito».
La Fondazione Pro Musica e Arte Sacra, grazie anche al partner DaimlerChrysler Italia, ha all’attivo diverse attività di sostegno alla cultura, come il Festival internazionale di Arte Sacra che si apre il 15 novembre, che quest’anno, nella sua quinta edizione, sarà nel segno di Mozart – per i 250 anni della sua nascita – e nella memoria fastosa dei 500 anni di posa della prima pietra della Basilica di San Pietro in Vaticano e della istituzione della Guardia Svizzera Pontificia. Il Festival ha portato a Roma grandi opere, orchestre e direttori, come Riccardo Muti e i Wiener Philarmoniker, che anche quest’anno chiuderanno i concerti domenica 19 in San Pietro.