mercoledì 2 gennaio 2008

Torna a splendere il sole di Mitra

ROMA - Torna a splendere il sole di Mitra
CARLO ALBERTO BUCCI
GIOVEDÌ, 25 OTTOBRE 2007 LA REPUBBLICA - Roma



L´edificio si trova sotto la chiesa all´Aventino. Nuove luci per gli affreschi dei riti iniziatici e le statue col sacrificio del toro



Riapre il mitreo di Santa Prisca dopo tre anni di lavori



Rinforzato un pilastro che stava per crollare Da domenica iniziano le visite guidate



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Hanno le gote e le tuniche rosse coperte da uno strato di sali che annebbia i contorni e rallenta le movenze del loro rito iniziatico. Ma se piove, e l´umidità esterna si allinea a quella intensa della sala sotterranea, ecco che i protagonisti dei sacrifici al Sol Invictus riprendono corpo, colore, vita. Magnifici, nonostante i colpi di scalpello inferti dai cristiani che gli costruirono sopra la chiesa di Santa Prisca. Dopo tre anni di chiusura, domenica riprende il viaggio alla scoperta degli affreschi, delle sculture e dei misteri che circondano la divinità che scelse la notte tra il 24 e il 25 dicembre per venire alla luce, il dio Mitra. E nuove luci a norma, al posto delle vecchie e insicure lampade al neon, sono state installate per mettere in risalto gli ambienti ipogei del mitreo che si trova sotto la chiesa del XII secolo all´Aventino: uno dei mitrei più belli - anche se non grande come quelli a San Clemente, a Caracalla o sotto palazzo Barberini - tra quelli dedicati al dio dal cappello frigio.
L´archeologa Alessandra Capodiferro della Soprintendenza lo definisce «il mitreo gioiello di Roma» e questo perché - sottolinea la responsabile dei lavori, portati avanti da una équipe di 7 studiosi - «ha tutte le caratteristiche canoniche degli edifici dedicati a questo culto e, oltre alla rarità di un´iscrizione che ne determina la datazione al 202 d.C., eccelle per le proporzioni armoniose dell´architettura». Per giungere all´aula dominata dal gruppo plastico col dio Mitra - che trascina il toro verso la grotta in vista del sacrificio, alla presenza di Oceano o Saturno, oltre che di un cane, un corvo e uno scorpione - il visitatore passerà in ambienti in cui secoli e architetture si rincorrono e intrecciano: muri di età repubblicana, due domus imperiali, archi del XV secolo e colonne doriche ricomposte, la cripta della sovrastante chiesa con affreschi del Cinquecento.
I lavori di messa in sicurezza hanno riguardato anche la messa in opera di un nuovo pavimento nella sala iniziale, cosiddetta del ninfeo, «invece abbiamo capito che è una struttura di contenimento del colle, che ha da sempre avuto cedimenti importanti» spiega l´archeologa Paola Quaranta. Smottamenti antichi, dunque. L´ultimo, recentissimo, ha fatto vacillare uno dei pilastri moderni, costruiti negli anni ‘60 a protezione degli scavi fatti dalla scuola olandese, che ora è stato salvato da quattro pali d´acciaio. Altri ritrovamenti sono stati fatti nella prima delle tre stanze, alla sinistra dell´aula grande, quella delle iniziazioni, cui si giunge dopo essere passati nel vestibolo e davanti all´altare dipinto di rosso dei sacrifici. Nella stanza successiva (Caelus) è rimasto sul muro il cerchio che conteneva i dodici segni zodiacali: il rito della purificazione prima di presentarsi al cospetto del dio Mitra.
Il Mitreo (via di Santa Prisca 13) sarà aperto la seconda e la quarta domenica del mese, con visite per singoli e per gruppi, organizzate dalla Pierreci; info 06 39967700; 39967450; www.pierreci.it